Nell’ambito della 26a edizione del Festival di Musica Sacra del Mondo di Fez (09 -12 giugno 2022) con il tema “Architettura e Sacro”, l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia a Rabat presentano il concerto intitolato “Gavino Murgia & Tenore Goine di Nuoro” / Polifonie Sarde.
Tenore Goine di Nuoro
Francesco Pintori, voce (mezzo)
Antonello Mura, voce (mezzo)
Antonio Testoni, voce (mezzo)
Stefano Merella, voce (mezzo)
Gavino Murgia, launeddas, flauto, sassofoni e voce (basso)
Tra le più belle architetture musicali dovute al sacro e alla tradizione, quella delle polifonie proposte dalle confraternite della Sardegna occupa un posto speciale che affascina, si studia ma resta un mistero. Perché possiamo ascoltare queste voci maschili che risuonano acute, aspre, ruvide e voluttuose allo stesso tempo, ma non capiamo come, a seconda dell’architettura del luogo, avvenga che la voce di un angelo o di un bambino sembri cantare con loro. Voci sorprendenti, belle e forti che affondano le loro radici nella terra di Sardegna e ne sono come l’emanazione. Intorno al polistrumentista, Gavino Murgia & Tenore Goine di Nuoro offrono un esempio lampante.
Il gruppo Tenore Gòine fondato da Gavino Murgia nasce a Nuoro nel 1994. Il nome della formazione deriva da un toponimo nuragico (cioè prima che gli abitanti delle isole adottassero il latino) che indica l’area del probabile primo insediamento del paese di Nuoro, alle pendici del monte Orthobene. Questa formazione si è esibita in innumerevoli festival sardi e tenuto concerti in tutta Europa (Austria, Germania, Francia, Belgio, Finlandia, Danimarca, Italia solo per citare alcuni paesi), portando i suoni di questo antico canto barbaresco nelle sale da concerto e nei teatri. La formazione ha organizzato corsi e seminari in vari conservatori. Il gruppo ha pubblicato due CD, Madrike e Sardigna Cantat e Prècata.
Gavino Murgia, specialista in musica tradizionale sarda, svolge un vero e proprio lavoro di ricerca per la diffusione di questo patrimonio. Tra canti e balli tradizionali, si associa a molti musicisti e ballerini (Associazione Gruppo Folk Ortobene) per perpetuare le tradizioni che evocano la pastorizia dell’isola.