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100 SCARPETTE ROSSE PER DIRE BASTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

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In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, L’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, l’Ambasciata d’Italia a Rabat, l’Associazione “Casa delle Donne per non subire violenza” di Bologna in collaborazione con  la Fondation Hiba, il Cinema Renaissance di Rabat, Venerdì 8 marzo 2024,  nell’ambito della proiezione del film ″C’È ANCORA DOMANI″, regia di Paola Cortellesi, proporranno la Mostra “100 SCARPE ROSSE PER DIRE BASTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE”.

 

100 scarpette rosse per dire basta alla violenza contro le donne. Una mostra di Casa delle donne per non subire violenza di Bologna – Italia

Nel 2009 l’artista messicana Elina Chauvet, ideò per la prima volta l’installazione “Zapatos Rojos”, una moltitudine di scarpe rosse per denunciare il fenomeno del femminicidio.
Attraverso l’opera l’artista denunciava la scomparsa di centinaia di donne, rapite, stuprate e uccise non solo dai loro assassini ma anche dall’omertà, dall’impunità e dalla cultura machista che a Ciudad Juarez, non educa al rispetto della donna.

“Zapatos Rojos” è una forma di arte pubblica, una marcia di donne assenti che con le loro scarpe si prendono uno spazio. Spazio che è stato loro negato con la violenza e strappato con la morte. Dietro ogni paio di scarpe c’è una storia che ricorda la sua esistenza anche a fronte dell’omertà e del disconoscimento di cui soffrono le donne uccise. La moltitudine della scarpe racconta anche dei numeri spaventosamente alti che riguardano il femminicidio, in Italia e nel mondo.

La distesa di scarpe rosse si è diffusa come un’epidemia, nelle strade, nelle piazze, nelle scuole e nei palazzi del mondo e anche dell’Italia, per denunciare le vittime della società patriarcale. Le vittime di femminicidio non sono solo una perdita per i loro cari ma per la società intera.

La reinterpretazione dell’opera di Elina Cheuvet, presentata da Casa delle donne per non subire violenza APS di Bologna è stata realizzata con l’arte dell’uncinetto grazie al talento e alle mani esperte del gruppo di donne Fili Urbani, donne e attiviste che mettono a disposizione la loro arte per sostenere l’attività del Centro Antiviolenza. Sono state realizzate a mano un totale di 100 scarpe rosse, di grandezze e varietà diverse per rappresentare la trasversalità del femminicidio che uccide donne di tutte le età e di tutte le classi sociali, madri, zie, nonne e sorelle. Dal 2005 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, si occupa di monitorare e redigere una ricerca sul femminicidio. Il gruppo di ricerca, su base volontaria, è composto da ricercatrici, volontarie, giovani socie e fondatrici della Casa. L’indagine viene realizzata attraverso una consultazione quotidiana di agenzie di stampa, quotidiani locali e nazionali. L’obiettivo che sin dall’inizio ha mosso il gruppo di ricerca non si limita alla sola registrazione di dati e numeri concernenti le morti ma, in un’ottica più generale, l’obiettivo è quello di promuovere ed educare l’opinione pubblica ad una corretta comunicazione del fenomeno.

Casa delle donne per non subire violenza, è un Centro Antiviolenza attivo a Bologna (Italia) da oltre trent’anni, che offre ascolto e sostegno alle donne per fuoriuscire dalla situazione di violenza. L’associazione, nata da un gruppo di donne alla fine degli anni ‘80, è cresciuta e si è specializzata nel tempo arrivando a sostenere il percorso di oltre 15mila donne. Il Centro offre ascolto e sostegno rispetto alla situazione di violenza subita, ospitalità protetta in Case Rifugio a indirizzo segreto per sé e per i/le propri/e figli e figlie; consulenza legale e psicologica;  sostegno alla genitorialità; orientamento e accompagnamento al lavoro per emanciparsi anche dal punto di vista economico dal partner maltrattante; accoglienza in lingua LIS per le donne sorde; uno sportello contro la violenza di genere in Università; gruppi di sostegno e alloggi ad alta autonomia. Il Centro promuove, inoltre, campagne, eventi e progetti di sensibilizzazione e cultura contro la violenza di genere in contesti diversi e a favore di tutta la cittadinanza di Bologna e non solo. Dal 2006 organizza e promuove il Festival La Violenza Illustrata, un progetto culturale per produrre e condividere saperi e comunicazione adeguata sulla violenza di genere.

  • Organizzato da: IIC Rabat
  • In collaborazione con: Ambassade d'Italie à Rabat, la Fondation Hiba de Rabat, Association ″Casa delle Donne per non subire violenza” di Bologna