Sinossi
Michele Amitrano frequenta nel 1978 la quinta elementare e vive ad Acqua Traverse, un minuscolo borgo rurale dell’Italia del Sud (si tratta di un toponimo immaginario). Con la sorella più piccola e Paco fanno una corsa in mezzo al grano.
A casa ci sono la madre, domestica in un ristorante, e Pino, il padre, che non è sempre presente a causa del suo mestiere di autotrasportatore. Giocando con gli amici a rincorrersi fino ad una casa abbandonata e diroccata tra campi di grano in un giorno d’estate, decidono chi deve fare la penitenza, che toccherebbe a Michele, arrivato ultimo per aiutare la sorella in difficoltà, ma a seguito di una votazione viene deciso che tocchi a una loro amica, Barbara. La penitenza è quella di abbassarsi le mutandine davanti a questi ultimi. Proprio all’ultimo Michele salva la ragazza dal gesto e decide di fare lui la penitenza arrampicandosi sui muri della casa. Quando tutto il gruppo torna verso casa, Michele si accorge di aver dimenticato gli occhiali della sorella nella casa abbandonata, quindi torna indietro per prenderli, scoprendo per caso una lastra di lamiera che, incuriosito, solleva vedendo una fossa, e in fondo un piede che esce da una coperta. Dopo lo spavento iniziale, nei giorni seguenti torna sul luogo e scopre che quel piede appartiene a un bambino come lui, biondo e delicato, quasi cieco per il buio, incatenato e ridotto a uno stato selvaggio. Nelle successive visite gli porta da mangiare, gli parla, gli ridà una speranza.
Nel frattempo arriva a casa di Michele, come amico del padre camionista, Sergio il milanese, uomo violento e pericoloso alla guida della banda di rapitori del bambino, la quale comprende tutti gli uomini del minuscolo borgo rurale, compreso il padre di Michele. Michele lo capisce quando una sera il telegiornale racconta la scomparsa del bambino Filippo Carducci, rapito a Milano, e sente di nascosto Sergio e gli altri rapitori, che vogliono un riscatto dai ricchi genitori, commentare i fatti. Michele, tramite la foto in televisione, capisce che questo Filippo è proprio il bambino con cui ha fatto amicizia. Intanto Filippo, grazie all’amico, recupera le forze e torna di nuovo a poter riaprire gli occhi. Michele confida questo segreto al cugino-amico Salvatore il quale, ingenuamente, lo riferisce al fratello maggiore Felice, facente parte della banda dei rapitori. Il padre, dunque, ordina a Michele di non rivedere mai più Filippo e il bambino sembra mantenere la promessa, anche per accontentare sua madre che è buona di cuore e non vuole che lui e Filippo subiscano del male. Col passare del tempo, il cerchio delle indagini sul rapimento si stringe e i carabinieri cominciano a perlustrare anche l’area di Acqua Traverse. Sopraggiunge il panico tra i rapitori, i quali, su consiglio di Sergio il capo, decidono di uccidere il piccolo Filippo, trasferito nel frattempo in un altro luogo, all’interno di un recinto. Michele, venuto a conoscenza del luogo, corre a liberare Filippo: riesce con fatica a fargli scavalcare il recinto, esortandolo a scappare nei campi, ma rimanendo lui stesso intrappolato nel recinto.
Nel frattempo gli adulti decidono chi deve uccidere Filippo: il padre di Michele è il prescelto e, appena apre la porta del recinto, Michele esce dal nascondiglio e grida “papà”; il padre, pensando che sia Filippo, spara e colpisce Michele alla gamba, facendolo svenire. Pino, disperato per il gesto, esce allo scoperto con il figlio tra le braccia, inseguito da Sergio. Nel frattempo Filippo ritorna indietro per rivedere Michele, con Sergio che tenta di ucciderlo, ma arriva l’elicottero dei Carabinieri che lo arrestano. Michele si risveglia e nell’ultima scena del film Michele e Filippo si tendono la mano.