Un Viaggio chiamato AMORE
La nostra vita comincia nell’acqua che ci avvolge nel ventre materno.
L’acqua ci segue e noi seguiamo l’acqua.
Memori di tale primo ancestrale contatto con la vita, l’acqua del mare ci spinge ad abbandonare la nostra natia terra e ad anelare verso nuove mete.
Nuove terre da raggiungere ove (ri)cominciare la nostra esistenza, come se fosse un’altra vita, tramite la scoperta e la percezione dell’altro che costituisce la misura di noi stessi.
Con questo auspicio e questa speranza sono giunta a Rabat.
Nella mia valigia ho portato con me un sogno: continuare il dialogo tra la Cultura Italiana e la Cultura Marocchina cominciato e condotto dai Direttori che mi hanno preceduta, impegnandomi nel fortificarlo sempre più attraverso profonde e permanenti sinergie in tutto il territorio del Regno del Marocco.
Je est un Autre, Io è l’altro, ha scritto Arthur Rimbaud nella Lettera del veggente, nel tentativo di espandersi nello sconosciuto: in questa prospettiva e nella convinzione che la Cultura sia un codice che traduce la profondità dell’essere, desidero cominciare e continuare il dialogo della Cultura Italiana con la Cultura Marocchina, costruendo un ponte d’interazione che – spero – potrà favorire l’arricchimento e lo scambio interculturale tra due popoli, l’Italiano ed il Marocchino, accomunati da un’identità mediterranea segno che il Mediterraneo non è solo geografia, ma una ricchezza, una possibilità di abbattere i confini, quelli fisici, quelli culturali e quelli mentali.
Mi auguro che vorrete intraprendere con me questo viaggio, un VIAGGIO chiamato AMORE.
Carmela Callea
Direttore
Istituto Italiano di Cultura di Rabat