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La cena per farli conoscere de Pupi Avati, proiezione didattica nel quadro della prima settimana della cucina italiana

Sandro Lanza è un attore al crepuscolo, che ha lavorato con Corbucci sognando di recitare per Germi. Volitivo e inconcludente negli affetti, Sandro ha tre figlie da donne diverse, abbandonate per fare il cinema. In seguito a un intervento sbagliato di chirurgia estetica viene scaricato da una giovane starlette e dalla serie Tv di cui è protagonista. Disperato tenta il suicidio. Al suo capezzale accorrono le figlie: Ines, giornalista a Parigi, Clara, pediatra spagnola e Betty, moglie infelice a Roma. Nel tentativo balzano di liberarsi di lui, alla vigilia di Natale, organizzano una cena a casa di Betty. L’ospite d’onore è Alma Kero, una donna colta e affascinante, cultrice appassionata dell’attore. La cena per farli conoscere scioglierà la neve nel cuore che scende su Roma. Due sono gli oggetti della riflessione di Pupi Avati, uno soltanto il sentimento: la nostalgia struggente. L’Avati rievocatore di memorie cinematografiche è armoniosamente legato a quello assorto dei quadri corali, dei conflitti familiari sempre in attesa di una soluzione riparatoria. Avati recupera e omaggia il cinema di Sergio Corbucci, frequentatore di generi e sottogeneri, dal canzonettistico allo spaghetti-western, dal film in costume al giallo, passando per la commedia. Il punto di vista assunto è quello dell’attore Sandro Lanza, interprete deluso che desiderava “essere il genere” di Germi e Risi e che alla soglia della pensione si ritrova solo e con un occhio sgranato come quello di Sordi, posseduto dalle forze occulte in Sono un fenomeno paranormale (Corbucci, 1985). Come la Vanessa Incontrada del Cuore altrove, Lanza è incapace di amare ed è rimasto ancorato a un vecchio amore, il cinema, di cui prende in prestito lo sguardo. Sarà il dolore ebbro di Alma Kera, una Francesca Neri inedita e surreale, a invitarlo di nuovo a vedere la vita e le figlie, correnti carsiche di rabbie e livori. Per le ragazze l’essere viste e guardate è la prova della loro stessa esistenza. Il cuore non resta altrove ma sulla tavola apparecchiata per la cena, disposta per un matrimonio o una partita a poker, dove da sempre Avati rimescola carte e destini. Il maestro emiliano confeziona un altro “regalo”, girando un film morbido e classicamente lineare, che si muove su un piano di consolidata nostalgia marginale. Ad arginare il padre scombinato sono tre protagoniste radiose, Inés Sastre, Violante Placido e Vanessa Incontrada. Diego Abatantuono, spogliato di barba e baffi e perduta per sempre la koiné vagamente pugliese, realizza invece il sogno “autoriale” di Lanza.

  • Organizzato da: IIC Rabat